TIA marzo 2015 – Teatralità ischemica acuta ” transitoria ” del Marzo del 2015
Narrazione sociale, da anni la bottega lavora per una equità narrativa sociale. La bottega ha aperto “un ufficio di equità narrativa dentro un tabernacolo”. Noi pensiamo che sia più facile accettare la frase “ un ufficio dentro un tabernacolo “ che “ equità narrativa sociale “ infatti non è l’ufficio dentro il tabernacolo a disarticolare il pensiero che talvolta accetta l’assurdo ma l’equità, il concetto stesso di equità talvolta porta il rifiuto. L’equità sovente non viene percepita come risorsa, perché equità significa anche accettare il diverso. Se uno è matto e scrive da matto non esisterà casa editrice che lo accetta nel suo programma anche se concepisce una virtuale eguaglianza narrativa sociale. Noi in Bottega accettiamo volentieri il narratore pazzo, perché non conosciamo i confini della pazzia. Siamo noi pazzi ! ?